Mese: Dicembre 2016

Adozioni a casa

Effettuiamo numerosi recuperi, di cuccioli senza mamma, mici di 5 o 6 mesi e di gatti adulti.
Se hai deciso di prenderti cura di un essere vivente controlla la nostra pagina Facebook, oppure contattaci:
Oasi felina Orari 9.30 – 12.00 Email: una.rovigo@libero.it

Condominio

Animali domestici e condominio si può

animali-domestici-e-condominio-si-puoIl Codice Civile sancisce, con l’entrata in vigore della legge n.220/12, che:
i regolamenti condominiali non possono vietare di possedere o detenere animali domestici;
vietare ad un condomino la detenzione di un animale domestico nel proprio appartamento, equivale a menomare i suoi diritti personali e individuali.
Qualunque delibera condominiale contenente regole a discapito dell’animale (es.: vietato dare cibo ai randagi; vietato l’uso dell’ascensore; divieto d’uso delle scale…) può essere annullata: con ricorso al Giudice di Pace entro 30 gg dalla data della deliberazione per i dissenzienti o gli astenuti, o dalla data di ricevimento del Verbale per gli assenti all’assemblea condominiale.

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Malattie

PANLEUCOPENIA (O GASTROENTERITE VIRALE)
La panleucopenia (o gastroenterite virale) ha i caratteri clinici di una gastro-enterite emorragica molto
severa, spesso letale a carattere acuto, si presenta ed evolve in pochi giorni, con diarrea liquida, vomito
debolezza e inappetenza totale. La malattia è fortemente contagiosa e il virus eliminato da altri animali è in grado di permanere a lungo nell’ambiente, costituendo così per molti mesi fonte di contagio per i gatti. La trasmissione della gastroenterite può avvenire per contatto diretto (altamente infettivo) o indiretto, cioè attraverso i secreti di un animale malato.
Sintomi principali: vomito persistente, diarrea, febbre alta, rifiuto di cibo e acqua.
Cure: si consiglia di affidarsi subito al veterinario. La terapia è sintomatica, volta a combattere disidratazione e infezioni secondarie, e a base di antibiotici.
Prevenzione: vaccinazione.

LEUCEMIA FELINA (FELV)
La leucemia felina (FeLV) è una malattia virale molto contagiosa. Il virus si trasmette di solito per semplice contatto salivare.
La FELV può manifestarsi con tre diversi livelli di gravità:

transitoria: infezione che dura circa due mesi, il gatto riesce a neutralizzare l’infezione e a guarire;
latente: il virus rimane all’interno del midollo osseo e si può attivare in seguito a particolari
circostanze (altre infezioni, reazioni a stimoli o cure mediche). In questi casi l’infezione regredisce
nel giro di due-tre anni. Il gatto può rimanere portatore del virus per il resto della vita;
persistente: livello più grave della malattia, il gatto manifesta sintomi acuti di malattie secondarie alla FeLV e muore in un arco di tempo che varia dai tre ai cinque anni.
Sintomi principali: difese immunitarie deboli, perdita di peso, vomito, debilitazione, difficoltà respiratorie.
Cure: non ne esistono di efficaci, i trattamenti terapeutici hanno solitamente lo scopo di migliorare la qualità di vita del gatto.
Prevenzione: vaccinazione. Va ricordato che esistono statistiche che indicano un aumento di neoplasie da inoculo (tumori causati da iniezioni) strettamente legati all’aumento delle vaccinazioni contro la FELV, per cui è sconsigliato vaccinare mici che non devono entrare in contatto con gatti a rischio.

IMMUNODEFICIENZA FELINA (FIV)
L’immunodeficienza felina (FIV) è una malattia infettiva causata da un retrovirus come quello che causa la leucemia felina (Felv) e l’Aids nell’uomo.
E’ importante sapere, comunque, che questo virus non è in grado di infettare l’uomo e pertanto non è pericolosa per i proprietari di gatti positivi alla malattia.

Sintomi principali: rifiuto del cibo, perdita di peso, diarrea, gengiviti, stomatiti, problemi respiratori.
Cure: la malattia è al momento incurabile.
Prevenzione: non esiste ancora un vaccino.

PERITONITE INFETTIVA FELINA (FIP)
La peritonite infettiva felina (FIP) è una malattia virale contagiosa e che porta alla morte del gatto.
E’ trasmissibile tra gatti per ingestione e inalazione per contatto diretto o per contatto con materiale
contaminato.
La FIP si manifesta in due forme:

essudativa, cioè con dimagrimento del gatto ma rigonfiamento anomalo della pancia dovuto a versamento di liquido nell’addome;
secca, senza versamento nell’addome.
Sintomi principali: perdita di peso, anemia, febbre, dissenteria, vomito, grave disisdratazione.
Cure: non ne esistono di efficaci, i trattamenti terapeutici mirano solo ad alleviare le sofferenze e a rinviare l’inevitabile.
Prevenzione: non esiste ancora un vaccino.

RABBIA
La rabbia è trasmissibile tramite morso o contatto della saliva con una ferita o una mucosa. Colpisce i gatti, ma anche l’uomo.
Sintomi principali: cambiamenti improvvisi del carattere, aggressività, miagolio roco, pupille dilatate,
difficoltà respiratorie, unghie sfoderate.
Cure: la malattia è al momento incurabile.
Prevenzione: vaccinazione antirabbica.

CLAMIDIOSI
La clamidiosi è una delle malattie respiratorie meno conosciute. Interessa la mucosa congiuntivale e
respiratoria, ma può colpire anche l’apparato genitale. Può essere trasmessa anche all’uomo in forma di
congiuntivite monolaterale.
Sintomi principali: congiuntivite unilaterale o bilaterale, rinite acuta che può diventare polmonite.
Cure: antibiotici, colliri e pomate per occhi.
Prevenzione: vaccinazione specifica contro la clamidiosi.

RINOTRACHEITE FELINA (O INFLUENZA DEL GATTO)
La rinotracheite felina (o influenza del gatto) è provocata da due virus altamente contagiosi: l’herpevirus
felino di tipo 1, che genera la rinotracheite virale felina (FHV-1) e un calicivirus, responsabile della cali virosi (FCV).
Il contagio avviene da gatto a gatto mediante saliva, secrezioni prodotte da occhi e naso, feci (solo
per quanto riguarda la cali virosi). Questa malattia respiratoria, se non trattata adeguatamente, può portare a complicazioni come la presenza di congiuntiviti acute e croniche, che possono manifestarsi a lungo.
Sintomi principali: starnuti, perdita di muco e pus dagli occhi, febbre, difficoltà respiratorie.
Cure: di solito è il veterinario a stabilire la terapia più adeguata.
Prevenzione: vaccinazione.

TOXOPLASMOSI
La toxoplasmosi è una malattia parassitaria molto diffusa. Può infestare sia il gatto che l’uomo.
È importante sapere che il gatto non è la principale causa di contagio, ma lo sono più frequentemente carni crude o poco cotte e verdure contaminate, oltre a topi, piccioni e scarafaggi.
Sintomi principali: anoressia, febbre, polmonite, epatite, convulsioni, lesioni cerebrali. La diagnosi sicura si può avere solo dopo l’analisi del sangue.
Cure: a base di antibiotici.
Prevenzione: non esiste un vaccino.
Nell’uomo sono gli alimenti contaminati ad essere i maggiori responsabili della contrazione di questa malattia. La toxoplasmosi può essere molto pericolosa per le donne in gravidanza. Pertanto, per evitare il contagio, è bene prendere le giuste precauzioni: evitare carni e verdure crude mal lavate, lavare sempre le mani dopo contatti pericolosi, affidare la pulizia della cassetta igienica del gatto ad un’altra persona, non dare all’animale latte, carne e pesce crudi.

Tutela legale

TUTELA DEGLI ANIMALI E PREVENZIONE DEL RANDAGISMO

9LO STATO PROMUOVE E DISCIPLINA LA TUTELA DEGLI ANIMALI DI AFFEZIONE, CONDANNA GLI ATTI DI CRUDELTA’ CONTRO DI ESSI, I MALTRATTAMENTI ED IL LORO ABBANDONO, AL FINE DI FAVORIRE LA CORRETTA CONVIVENZA TRA UOMO E ANIMALE E DI TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA E L’AMBIENTE.

La legge del 14 agosto 1991, n.281 sancisce che:

Il controllo della popolazione dei cani e dei gatti mediante la limitazione della nascite viene effettuato, tenuto conto del progresso scientifico, presso i servizi veterinari delle A.S.L.
I proprietari o detentori possono ricorrere a proprie spese agli ambulatori veterinari
autorizzati delle società cinofile, delle società protettrici degli animali e di privati.
I cani vaganti ritrovati, catturati o comunque ricoverati presso le strutture autorizzate non possono essere soppressi o destinati alla sperimentazione.

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Vaccino

8Durante i primi giorni di vita dei gattini, mamma gatta produce un particolare tipo di latte ricco di anticorpi (chiamato colostro) che rende i piccoli meno recettivi alle malattie infettive.

Verso la settima settimana d’età però gli effetti di questo latte iniziano a scemare: diventa indispensabile quindi vaccinare il proprio gatto per proteggere la sua salute.

 

IL VACCINO PROTEGGE L’ANIMALE DALLE MALATTIE

L’età ideale per iniziare i trattamenti è attorno all’ottava-nona settimana di vita. A seguire, ci sarà un richiamo dopo 3-4 settimane dal primo inoculo e successivamente un richiamo annuale. Da notare che la copertura ottimale sarà attiva dopo 15 giorni dal secondo richiamo, perciò è consigliabile eseguire il trattamento completo rispettando gli intervalli opportuni. Infatti, se essi non vengono rispettati, la protezione delle somministrazioni precedenti dopo un po’ diventerà quasi nulla.

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Sterilizzazione, atto di responsabilità

Ogni giorno ci sono micini abbandonati nei posti più impensabili, lanciati da auto in fuga, eliminati in modi barbari, ritrovati in condizioni vergognose.

Se si conta che una gatta può mettere al mondo mediamente da 6 a 24 gattini l’anno potete ben capire quanti siano quelli che si trovano in questa situazione.

La sterilizzazione è l’unico modo di arginare il problema del randagismo e tutto ciò che ne consegue. E’ anche una scelta obbligata per il benessere del vostro gatto!

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Igiene e cura

STRUMENTI PER LA CURA DEL GATTO

1Il gatto non ha grandi esigenze, però prima di portare a casa un pelosetto è necessario procurarsi alcuni accessori per il nuovo ospite.

Lettiera (cassetta igienica).
Questa è la prima spesa che va affrontata. In commercio se ne trovano di tutte le dimensioni e tipi ma è meglio orientarsi su una che abbia bordi non troppo alti, affrontabili per un
micino. Questa va riempita con della sabbietta, stando attenti a metterne quanto basta perchè il micio
riesca a scavarci ma senza esagerare, infatti usarne troppa può far sì che il gattino la sparga all’esterno della cassetta!
Assieme alla lettiera è bene acquistare anche una palettina provvista di fori che servirà a fare la pulizia quotidiana della sabbietta.

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Alimentazione

12Il gatto è principalmente un carnivoro che in natura si nutrirebbe di roditori o altre piccole prede.
Per soddisfare i suoi bisogni nutrizionali si può scegliere tra cibo fatto in casa e alimenti di produzione
industriale venduti nei negozi.

Il pasto fatto in casa può consistere in carne, ortaggi, ecc… Esso permette di avere un maggior controllo sull’alimentazione del gatto, ma può portare al rischio di carenze di principi attivi di cui il pelosetto ha bisogno quindi va preparato con cura!

Le fonti di proteine sono principalmente le carni bianche ma anche, se ben tollerati, uova (cotte), formaggio e pesce.
Sia la carne che il pesce vanno cotti e possibilmente ripuliti da ossicini e lische che potrebbero causare danni all’apparato digerente.
In ogni caso è meglio usare carni bianche ed evitare quella di maiale e gli insaccati.

Il latte e i formaggi possono essere dati al micio ma solo se non gli provocano problemi digestivi.
In commercio sono disponibili vari tipi di latte apposta per gatti a basso contenuto di lattosio.
Tra i vegetali il gatto apprezza soprattutto carote e verdure verdi, che vanno precedentemente bollite.
Da evitare assolutamente l’utilizzo di cipolla e aglio.
Riso e pasta andranno stracotti per favorire l’assimilazione dell’amido ed evitare problemi digestivi al micio.

Per fornire una giusta percentuale di grassi, si può aggiungere dell’olio di oliva oppure utilizzare semplicemente le parti grasse della carne stessa o delle interiora.
Bisogna fare attenzione se si ha intenzione di usare integratori vitaminici e minerali, in quanto possono
portare ad intossicazioni di vitamina A e D e calcoli.

Assolutamente da evitare:

  • cipolla, aglio, erba cipollina (attenzione perchè possono essere contenuti anche in alcuni omogeneizzati)
  • cioccolato, cacao, tè, caffè
  • carne e uova crude
  • carne di maiale cruda e insaccati
  • pomodori verdi e patate crude

Per quanto riguarda i cibi di produzione industriale la scelta è vasta sia per l’umido che per i croccantini.
Esistono anche linee per esigenze e malattie particolari (insufficienza renale, problemi gastro-intestinali, allergie, ecc).

Bisogna anche qui fare attenzione ai contenuti leggendo le etichette dei vari prodotti: infatti
le marche più comuni e facili da reperire nei supermercati hanno spesso un bassissimo contenuto di carne al loro interno e non sono presenti alcuni elementi nutrizionali necessari al vostro gatto.
La carne nell’umido deve essere presente almeno al 30-40%, nei croccantini invece al 20%.

Devono inoltre essere presenti la taurina e l’arginina (due amminoacidi contenuti in molte proteine animali), l’acido arachidonico (contenuto nei grassi animali), la vitamina A e la niacina (presenti nei tessuti di origine animale).

La carenza di uno o più di questi elementi potrebbe provocare gravi danni alla salute del micio perciò è importante che segua una dieta completa e bilanciata. Un altro problema dei cibi di marche comuni è che spesso le ditte produttrici li riempiono di appetizzanti, creando quindi una sorta di dipendenza nel gatto.
Nel caso di gattini o gatti anziani esistono cibi specifici per le loro esigenze alimentari, che sono ovviamente differenti da quelle di un gatto adulto.
Quelli per gattini sono consigliati fino al nono mese d’età del micetto, mentre quelli per gatti anziani sono indicati per soggetti di 10 o più anni.

Dosi consigliate

Stando che i gatti solitamente tendono a mangiucchiare piuttosto che abbuffarsi, è bene lasciare sempre a disposizione una ciotola d’acqua e una di crocchette.
L’umido va servito 2 o più volte al giorno, in base alle necessità e possibilità. Le dosi giornaliere nel caso di alimenti di produzione industriale vengono normalmente indicati sulla confezione, ma in linea di massima si può dire che un gatto adulto consuma 300-400 g di cibo umido o 50-100 g di mangime secco al dì.